Prezzi del carburante oggi in Italia: come ci siamo arrivati?

Dalla guerra alle decisioni delle banche, passando per Brent e WTI: ecco tutti i fattori da considerare per capire il prezzo della benzina – una guida Soldo

Prezzi del carburante oggi: come ci siamo arrivati?

È difficile per i privati, ma è ancora più difficile per le aziende: i prezzi del carburante oggi in Italia sono in continua fluttuazione e sono difficili da conoscere con precisione. Questo purtroppo impedisce ai business di prevedere il budget da destinare ai viaggi aziendali.

Il recente aumento del carburante in Italia è la conseguenza della crisi economica e dello scenario geopolitico. La buona notizia è che in parte è possibile prevedere il prezzo del carburante guardando alcuni elementi che vedremo qui di seguito.

Ma capire non significa risolvere: quindi, come devono comportarsi le aziende, nella pratica?

Una carta carburante Soldo aiuta le aziende in Italia e in tutto il mondo a gestire la spesa per il carburante a partire da subito. Soldo è la prima carta universale che consente di rifornirsi a qualsiasi distributore, risparmiando così sul prezzo finale. In più, ottimizza tutte le spese aziendali, le spese di trasferta e i documenti correlati, e consente di gestire tutto da un unico posto.

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Aumento del carburante in Italia: le ragioni reali

Per capire le ragioni reali dell’aumento del carburante avvenuto nella nostra penisola dobbiamo considerare diverse concause. Nel primo trimestre del 2022 la situazione in Ucraina e la conseguente modifica dei costi di produzione e trasporto del carburante che è arrivato in Italia, i prezzi dei beni di consumo e l’inflazione – entrambe conseguenza delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea, oltre che di altri fattori geopolitici interconnessi tra loro.

L’aumento medio del carburante durante il 2022 non ha riguardato solo l’Italia, ma la totalità dei Paesi europei. Va considerato anche che si sono modificate le capacità produttive di chi il petrolio lo produceva, e insieme a queste si è modificata la richiesta del mercato, che ha visto l’Italia, come altri Paesi, preoccupata per il razionamento, e quindi più disposta a fare scorte di carburante.

Spetta agli analisti di economia politica la determinazione del prezzo della benzina tramite questi fattori, e non parliamo certo di una valutazione da effettuare su due piedi. Però il consumatore italiano non deve scoraggiarsi: esistono molti indicatori più alla portata di tutti.

Aumento del carburante: gli indicatori utili per capirlo

Per i consumatori privati e le aziende italiane è utile consultare dei fattori internazionali, i cosiddetti benchmark (si definiscono così dei prezzi di riferimento che possono dare un’idea del prezzo reale di un bene). Per capire l’aumento di carburante dobbiamo quindi andare a vedere questi prezzi:

  • Brent: è il prezzo di riferimento mondiale per i carburanti. In sostanza il Brent è il prezzo fissato per un barile di petrolio estratto nel Mare del Nord;
  • WTI (West Texas Intermediate): è l’altro benchmark e corrisponde al costo di un barile di miscela di petroli greggi estratti e raffinati negli Stati Uniti.

Oltre a seguire Brent e WTI è possibile tenere d’occhio altri indicatori “facili” e più specifici per il mercato italiano come:

  • Cambio euro/dollaro: poco dopo il conflitto in Ucraina del 2022, il cambio euro dollaro si è orientato a favore del dollaro. Un cambio favorevole all’euro, viceversa, fa sì che un barile di petrolio prezzato in dollari costi meno;
  • Imposte e accise: in Italia il prezzo della benzina e del gasolio è fortemente influenzato dall’ammontare delle accise e dell’IVA.

Imposte e accise: la loro influenza sul carburante

Tasse e imposte incidono in Italia per oltre il 50% sul prezzo del carburante (come rileva il Ministero dello Sviluppo economico).

Nel corso del 2022, ad esempio, a fronte dell’aumento del carburante, l’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato esplicitamente di un taglio delle accise, per cercare di arginare l’impatto che il prezzo del carburante ha avuto sul sistema produttivo.

Diverse associazioni di categoria hanno denotato una certa sofferenza a stare al passo con il caro carburante, che ha avuto un picco a seguito della dichiarazione del conflitto in Ucraina, salvo poi riabbassarsi e tornare a crescere gradualmente a cavallo dell’estate.

Se a questo fenomeno dell’aumento del carburante si aggiunge il caro bollette, è facile comprendere come il discorso sul taglio di IVA e accise sulla benzina sia di stretta attualità.

Costo della benzina oggi: l’instabilità geopolitica

È evidente che quel costo della benzina che vediamo oggi sul pannello al distributore di benzina è molto di più che il costo della semplice materia prima.

E soprattutto, può variare di diversi decimali da un mese all’altro. Ad esempio, nel 2022 in Italia il costo della benzina ha visto un aumento, passando da 1.73 €/l del quarto trimestre del 2021 a 1.88 €/l del secondo trimestre del 2022 (la fonte di questi dati è l’Osservatorio nazionale sui carburanti, che consente di vedere il costo della benzina oggi e negli anni passati).

Per avere una visuale più specifica sul 2022 – guardando solo al prezzo del carburante per il consumatore finale in Italia – abbiamo il primo trimestre 2022 a 1,.87€/l, il secondo trimestre a 1.88€/l e solo nel terzo registriamo un ammorbidimento con 1.81€/l.

Invece l’accisa del primo trimestre del 2022 ammontava 0.69€/l, mentre al secondo e terzo trimestre rileviamo un 0.48€/l.

È evidente che i tre fattori di accise, IVA e instabilità geopolitica non siano facili da prevedere, e lo notiamo ancora più chiaramente se guardiamo ad alcuni esempi pratici di incremento del costo della benzina in Italia.

Qualche esempio pratico di modifica dei prezzi del carburante

  • La pandemia di Covid-19: il prezzo della benzina è passato da 1.58 €/lt nel quarto trimestre del 2019 a 1.39 €/lt nel secondo trimestre del 2020, a seguito dei lockdown per i primi segni dell’epidemia;
  • Le decisioni dell’Opec+: nel febbraio 2022, a fronte di una richiesta da parte degli USA di aumentare la produzione di petrolio per soddisfare la domanda, l’organizzazione di 23 Paesi produttori di petrolio Opec+ ha dichiarato che non avrebbe aumentato la produzione (che era di 400mila barili di petrolio al giorno). A fronte di una domanda che si alzava, la produzione è quindi rimasta la stessa, con esiti facilmente prevedibili per l’Italia e per i restanti Paesi europei.

Come per tutti gli altri beni di consumo, anche il prezzo della benzina e il prezzo del gasolio in Italia sono soggetti alla legge della domanda e dell’offerta.

Come fare una previsione del prezzo della benzina

Oggi il modo migliore per prevedere il prezzo della benzina e del gasolio a livello internazionale è consultare le previsioni dei vari indicatori che abbiamo elencato sopra: Brent, WTI, cambio euro/dollaro e imposte/tasse.

Invece, è possibile avere una visione d’insieme più specifica per il contesto italiano consultando l’Osservatorio carburanti, un portale del Ministero dello Sviluppo Economico che consente di vedere la flessione dei prezzi medi del carburante nei quattro trimestri di ogni anno.

E per le aziende?

Per la vita delle aziende, soprattutto quelle che hanno tanti dipendenti in viaggio o si occupano di trasporti, la questione dell’aumento del prezzo del carburante è molto spinosa.

Una possibile previsione già fatta si può trovare su diversi portali online. Ad esempio per avere un’idea della situazione globale c’è il forecast ufficiale del Governo statunitense, che anche se non può garantire gli effettivi aumenti di prezzo, aiuta ad avere un’idea di massima.

Nel frattempo, è fondamentale che ogni azienda italiana combatta con l’esistente: la soluzione più proattiva è attrezzarsi con degli strumenti che consentano di risparmiare sul carburante quando si va fisicamente a rifornirsi.

Uno di questi strumenti è una buona carta carburante.

Scegliere la carta carburante giusta

Una carta carburante rappresenta per le aziende con trasfertisti e dipendenti in viaggio un validissima alleata. Una buona carta carburante deve avere determinate caratteristiche:

  • Avere un buon circuito di pagamento. Un circuito di pagamento che consenta di viaggiare in sicurezza e che presenti buoni standard di crittografia e di protezione dei dati dalla clonazione;
  • Essere compatibile con diversi terminali di pagamento: questo discorso si riallaccia al precedente. Se la vostra carta carburante aziendale è dotata di un circuito di pagamento raro, è possibile che arrivati alla pompa di benzina con la necessità di fare il pieno, vi ritroviate a bocca asciutta (e serbatoio pure);
  • Essere compatibile con diversi brand: le carte carburante monomarca sono il passato. Chi sceglierebbe oggi una carta – o dei buoni benzina – che consentono di rifornirsi solo a una linea di stazioni di servizio? Questo impedisce di scegliere il prezzo e il luogo più convenienti;
  • Gestibile a distanza: nulla è più comodo, per un reparto di amministrazione, di digitalizzare e automatizzare le spese dei dipendenti. Gli automatismi oggi possono rendere più facile la riconciliazione mensile, aiutare con la stesura delle fatture, ma anche controllare i dipendenti a distanza;
  • Emissibili con facilità: tutte le aziende sanno quanto costa richiedere una nuova carta di credito per un nuovo dipendente. Eppure, bisogna evitare il pericolo del card-sharing. Quindi ogni dipendente dovrebbe avere una carta nominale, e sarebbe meglio scegliere un fornitore di carte carburante che non applichi costi spropositati alle nuove emissioni di carte e che le possa emettere in pochi secondi.

Controlla la spesa carburante in azienda con Soldo

Con una carta carburante universale Soldo (Soldo Drive) i dipendenti dell’azienda sono liberi di fare rifornimento da qualsiasi benzinaio vicino a loro.

Sarà possibile così ottenere un risparmio massimo, perché si può scegliere in base al carburante che applica il prezzo più competitivo.

Inoltre, una Soldo Drive consente di:

  • Mantenere un controllo delle spese più efficace, con una web console centralizzata che monitora tutti gli spostamenti di denaro in tempo reale;
  • Fissare un budget per ogni carta carburante: le carte Soldo sono carte prepagate, quindi un dipendente non potrà spendere più di quanto gli è stato assegnato;
  • Evitare il disordine e l’aggravio di costi dei buoni benzina tradizionali;
  • Non sprecare il tempo dell’amministrazione: una Soldo automatizza diverse operazioni di contabilità, e raccoglie anche in un unico posto tutte le fatture elettroniche carburante.

Il costo della benzina oggi in Italia? La nostra conclusione

Oltre al risparmio sul carburante abbiamo quindi anche un risparmio di tempo dell’ufficio di amministrazione, e un risparmio sulla carta di credito aziendale: infatti le carte Soldo costano molto meno delle carte di credito, hanno più funzioni integrate pensate esplicitamente per le aziende, e in più garantiscono un livello superiore di controllo e di sicurezza per qualsiasi tipo di pagamento aziendale.

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Domande frequenti

Perché è aumentato il carburante?

Gli aumenti di carburante dipendono da vari fattori: le crisi geopolitiche, le crisi economiche, la variazione di alcuni indicatori di mercato come WTI, Brent e cambio euro/dollaro, oppure le decisioni prese dalle banche centrali dei vari Paesi. Questi indicatori, se consultati correttamente, consentono di fare anche delle previsioni sul costo del carburante.

Quando si abbasserà il prezzo della benzina?

È difficile stabilirlo con esattezza ma dalla metà del 2022 il prezzo della benzina è in calo. Per avere un’idea più precisa si possono frequentare i gasoline forecast internazionali, e nel frattempo cercare di risparmiare carburante con strategie concrete di guida. Ad esempio: evitare le accelerate e frenate brusche o i giri troppo alti del motore, o evitare l’aria condizionata, e scegliere strade meno trafficate e a percorrenza lenta. In alcuni navigatori GPS esiste anche l’opzione “risparmio di carburante”. Le aziende invece possono alleviare l’impatto del caro prezzi scegliendo strategie di pagamento efficaci, come una carta carburante Soldo, per risparmiare ogni volta che si fa il pieno.

Perché il diesel costa più della benzina?

Perché è calata la disponibilità delle materie prime, ma anche della quantità totale di gasolio a livello mondiale. Il presidente di UNEM (Unione Energie per la Mobilità), Claudio Spinaci, ha spiegato in un’intervista del 2022 che la causa principale del maggiore costo del gasolio è la guerra in Ucraina.

Sono infatti venute meno le importazioni russe, che costituivano il 30% del fabbisogno europeo.

Quanto costa il gasolio oggi?

Ogni marchio e distributore di benzina ha i suoi prezzi, per cui è utile servirsi di un comparatore online per avere dei prezzi costantemente aggiornati. Per le aziende la strategia migliore per risparmiare sul gasolio è scegliere una carta carburante universale che consenta loro di rifornirsi a tutte le pompe di benzina, scegliendo sempre il prezzo più conveniente. Se invece si vuole conoscere il prezzo medio del gasolio in un determinato giorno, anche nel passato, si può consultare l’Osservatorio carburanti.

A quanto arriverà la benzina? E a quanto arriverà il diesel?

Rispetto agli anni ‘70, oggi il prezzo della benzina ha degli elementi correttivi che evitano sbalzi troppo consistenti per il consumatore finale. In ogni caso, per avere un’idea di come si evolvono i prezzi della benzina e del diesel si può consultare l’Osservatorio carburanti curato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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